Linee Politico Programmatiche – Daniele Viotti
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ELEZIONI PRIMARIE SEGRETERIA REGIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO 16 FEBBRAIO 2014 (Scarica Pdf)
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PARTITO
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Il congresso di Asti annullato. Le accuse di “truppe cammellate”. L’ostracismo verso i nuovi iscritti.
La confusione è grande sotto il cielo del Partito Democratico. Non dobbiamo più permettere che certi comportamenti mettano in cattive luce la reputazione di casa nostra. Una casa che deve essere accogliente e interessata alla partecipazione vera, ampia, diffusa. Non solo degli iscritti, ma di tutta la cittadinanza interessata a più livelli alle attività e alle politiche progressiste del nostro Partito. Inoltre, dobbiamo andare oltre il malcostume di vedere il Partito come una rampa di lancio verso altri incarichi. Il Partito non deve essere a disposizione delle personalità singole che se ne servono a proprio piacimento, ma delle cittadine e dei cittadini democratici, che vogliono assieme a noi proseguire il processo di cambiamento di questo paese. Questi militanti vanno consultati costantemente, perché il Partito funziona se si costruisce da fondamenta solide, non se c’è uno scollamento tra esigenze reali e decisioni calate dall’alto.
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REGIONE PIEMONTE
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La sentenza del TAR, che ha posto fine alla giunta Cota, è una macchia sulla nostra regione che non deve più ripetersi. La politica non deve più essere il terreno dell’irregolarità come prassi, della scorciatoia, del potentato come controllo del consenso e dell’immunità percepita che produce comportamenti poco felici e distanza tra classe politica e paese reale. Il Partito Democratico deve essere il luogo che consegna alla Regione Piemonte una classe politica degna del suo nome e del suo mandato, che lavora per il cittadino e non per la politica stessa. Per questo dobbiamo continuare a usare le primarie per selezionare il nostro prossimo personale politico. Il campo aperto della sinistra ha bisogno come l’aria di dibattito vero, di confronto e di apertura. Abbiamo uno strumento straordinario e dobbiamo usarlo per costruire la migliore classe dirigente possibile.
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LEGALITÀ
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Nella nostra Regione in questi ultimi anni i richiami alla correttezza e alla legalità sono stati irrisi con l’argomento della forza dei numeri: è il sintomo di un’arroganza culturale con cui le illegalità vengono sistematicamente bypassate. Il principio di legalità deve essere messo al centro di ogni azione politica e amministrativa del Partito. Soprattutto in aree di interesse prioritario come i Lavori Pubblici, la Sanità e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il Partito Democratico del futuro deve mettere la difesa della legalità in cima alla lista delle sue priorità: l’illegale è affare di pochi, ma la legalità è un affare per tutti.
SANITÀ
Un Sistema Sanitario Regionale da proteggere, valorizzare e migliorare, superando la spinta verso la privatizzazione propria dell’era Cota e riprendendosi da scelte incompetenti e superficiali, culminate con il progetto (fallito) delle Federazioni Sanitarie. Trasparenza nella gestione e nelle spese, così importante per un settore che impegna più dell’80% del budget regionale, anche puntando su una Sanità 2.0 e lottando contro gli sprechi, la burocratizzazione e il malaffare. Questo non significa tagli, ma redistribuzione: concentrare le prestazioni ad alta complessità in centri di riferimento, costruendo attorno una rete di strutture di cure intermedie e di prossimità, per gestire la fase successiva a quella acuta o i problemi a bassa complessità. Rendere omogenee le spese di ogni Asl, così che un bene o una prestazione non costino in modo diverso da territorio a territorio.
Rivedere i fondi a prestazione costose e inutili per reinvestirli in quelle davvero efficaci. Potenziare i centri di ricerca, già punti d’onore del nostro territorio, con un’attenta politica di distribuzione delle risorse e di sostegno alla vera innovazione.
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LAVORO
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Il Piemonte sta attraversando una pesantissima crisi produttiva e di commercio, che si traduce in perdita di occupazione e mancanza di prospettive per chi si affaccia al mercato del lavoro. Il Partito Democratico deve essere in grado di dialogare con le realtà in crisi, cercando di proporre soluzioni a tutela dei lavoratori e imprenditori, e nello stesso tempo guidare il dibattito verso tutti i nuovi settori fino ad ora poco sfruttati – dall’innovazione all’ambiente – che possono rappresentare una nuova opportunità, soprattutto per i più giovani.
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ECONOMIA
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L’economia piemontese deve ripartire. Da un lato cercando di rivitalizzare settori in crisi che hanno da sempre rappresentato nostre eccellenze (il tessile di Biella, pe esempio), dall’altro cercando uno sforzo di immaginazione e ambizione per andare oltre il seminato e immaginare un futuro diverso.
Economia creativa, della conoscenza, dell’innovazione, dello sviluppo sostenibile. Creare
occupazione in settori inesplorati e pensare in grande per superare la fase di stallo e le criticità recenti (la questione FIAT). Inoltre, il Partito Democratico regionale deve entrare in dialogo con le altre realtà progressiste del vecchio triangolo industriale – Lombardia e Liguria – per portare avanti una linea comune in cui si combatte per il reddito minimo. Una linea sul lavoro non può prescindere da un principio di uguaglianza sulla distribuzione delle risorse o l’imposizione fiscale. Il Partito Democratico ha il dovere di stare dalla parte di tutti, a partire da chi negli ultimi anni ha avuto meno risposte e meno tutele.
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TRASPORTI
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Il nuovo Piemonte non deve essere più terra del #romanzopendolare di cui leggiamo cronache ogni giorno sui media. Una nuova politica del trasporto pubblico deve essere al centro della proposta del Partito Democratico. Continuando il progetto di ampliamento dei servizi ferroviari, la messa in sicurezza delle linee già esistenti, lavorando per ripristinare i fondi tagliati dalle ultime politiche di austerità per migliorare la qualità, si può unire tutto il territorio. Questa unione, però, deve essere sinergica, rispettosa delle necessità e le specificità dei luoghi, e con un impatto ambientale ridotto.
Inoltre, una regione che non cura il suo sistema di trasporti, mette in pericolo altri diritti
fondamentali come lo studio, la salute, l’assistenza e il lavoro. E questo non possiamo permetterlo.
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AMBIENTE
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La tutela dell’ambiente è una delle grandi sfide che siamo chiamati ad affrontare. Il Piemonte può essere all’avanguardia anche in questo campo se decide di lavorare su una grande politica di ristrutturazione urbana, dove le “città possibili” si ricostruiscono in armonia con il paesaggio, e riducendo l’impatto ambientale. Dove si spinge per l’uso di energie rinnovabili e forme di consumo sostenibili e innovative. È una sfida economia, ma soprattutto culturale. Il Partito Democratico ha il dovere di guidare questo processo. Un’agenda per il futuro prossimo, per lasciare le nostre terre migliori di come le abbiamo trovate.
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INNOVAZIONE
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La Regione Piemonte è già all’avanguardia per quanto riguarda la digitalizzazione nel campo dei media civici. Ma non basta. Per una città che riesce a garantire un accesso a Internet accettabile, ci sono ampie parti del Piemonte che ancora non riescono ad usufruire di questa infrastruttura che non è un semplice medium, ma una vera e propria occasione di crescita e sviluppo. Il futuro digitale è l’orizzonte in cui dobbiamo muoverci. Il Partito Democratico non deve avere paura, proponendo politiche aperte, volte a garantire il più ampio accesso e la più ampia diffusione sia delle “autostrade telematiche”, sia del Wi-Fi. Internet è un mezzo straordinario per la condivisione della conoscenza e può essere un mattone fondamentale per la costruzione della cittadinanza consapevole. Inoltre, è uno strumento che accresce la competitività, e se un’azienda non riesce a essere su internet perché la sua zona non è ancora connessa, sparisce dal mercato prima ancora di entrarci.
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CULTURA
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Il Piemonte è una terra di cultura viva e pulsante, ma la gestione del patrimonio e della proposta attiva è stata spesso vittima dell’abbaglio del grande evento, senza costruire un tessuto capace di vibrare giorno dopo giorno e creando una disparità sia tra cultura “alta” e “bassa”, sia tra chi poteva disporre di grandi capitali e chi è stato costretto a chiudere. Il Partito Democratico deve ripartire dalla cultura, usandola come occasione non solo economica, ma soprattutto sociale: una società più egualitaria e più unita si costruisce attraverso l’accesso a una proposta culturale diffusa e continua.
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FORMAZIONE, ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ
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Il progetto politico dei governi (nazionali e locali) di destra ha portato alla distruzione della scuola pubblica, all’annientamento del welfare universitario (con l’Edisu privo di risorse per garantire accesso all’istruzione a chi non se lo permettere) e all’insufficienza della formazione professionale.
Per tornare competitivo, il Piemonte deve cambiare marcia e mettere il progetto dell’istruzione in una posizione privilegiata. Il Partito Democratico, per vocazione, deve farsi portatore di politiche che garantiscano uguale accesso e uguali possibilità a tutti. L’istruzione è un diritto fondamentale, oltre che il fondamento di una società migliore e capace di guardare al futuro con nuovi strumenti e nuove possibilità.
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INTEGRAZIONE
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Il cammino dell’integrazione in Piemonte è già molto avanzato rispetto al resto d’Italia, ma non dobbiamo fermarci. Il Partito Democratico che guarda al futuro e guarda al mondo globalizzato non può non avere una posizione chiara per quanto riguarda questioni fondamentali come il superamento della Bossi-Fini, la gestione dei CIE, la libertà religiosa (tenendo fermo il principio di laicità delle istituzioni) e ius soli. Il Piemonte è pieno di gruppi etnici che vogliono solo sentirsi parte di una comunità allargata. La nostra cultura democratica e progressista deve essere sensibile a una società che cambia, che non si ferma, e costruire il terreno per far sì che le differenze vengano accettate per quello che sono: creazione di nuova conoscenza, nuova civiltà e nuova possibilità.
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DIRITTI
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L’ultima giunta di centro-sinistra ad aver governato il Piemonte, quella di Mercedes Bresso, aveva iniziato un cammino per il passaggio di una legge regionale contro ogni discriminazione, poi bloccato. Questa legge è stata applicata con successo in Liguria, ed è il punto da cui dobbiamo ripartire. È impensabile che il Partito Democratico non riesca ad avere una linea detta, decisa, e senza compromessi sulla lotta alle discriminazioni e all’uguagliaza di ogni tipo di diritto. Un partito progressista non può contribuire all’arretratezza culturale del nostro paese, perché si tratta solo di
combattere battaglie in realtà già vinte. Più diritti vuol dire una società più aperta, più libera, meno spaventata. Il Partito Democratico che verrà potrà parlare di diritti senza aver paura di chiamare le cose col suo nome (matrimonio ugualitario, adozioni per le coppie omosessuali). Porteremo il tema nei circoli e lo affronteremo per aiutare gli iscritti a prendere posizioni più consapevoli e lotteremo contro ogni tipo di discriminazione. Il Piemonte non può non essere attore principale di una battaglia culturale importantissima per il nostro futuro.
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EUROPA
. La nostra “campagna degli esempi” sarà ovviamente incentrata sui problemi del Piemonte, ma parleremo tantissimo di Europa. Questo perché l’Europa deve essere una risorsa fondamentale per il rilancio del nostro territorio, dei nostri enti locali e delle nostre imprese. Bisogna essere in grado di sfruttare i nuovi fondi strutturali, bisogna essere capaci di mettere in piedi proposte sull’esempio delle best practices europee in settori strategici come agricoltura, turismo, ambiente. E dare alle nostre città e ai nostri paesi gli strumenti per entrare in Europa, mettersi in contatto, dialogare e costruire. Dopo anni di retorica anti-europeista, la dimensione continentale è un orizzonte a cui dobbiamo ambire. Il nuovo Piemonte deve partire da queste nuove prospettive. E il Partito Democratico deve essere in grado di renderle possibili.