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IL PD, LE ELEZIONI REGIONALI E IL CONGRESSO

Documento della Direzione regionale del 17 gennaio 2014

La sentenza del Tar ha dimostrato in modo inequivocabile che le elezioni regionali del 2010 erano illegittime e di fatto ha posto la parola fine a una legislatura regionale nata sulla base di una truffa elettorale e proseguita per quattro anni tra scandali giudiziari ed inconcludenza politica.
Per questo importante risultato, che permetterà al Piemonte di volta pagina, ringraziamo Mercedes Bresso e la sua tenacia: bene ha fatto il Partito Democratico a sostenere, anche materialmente, una battaglia giudiziaria che non è stata priva di momenti di difficoltà e di incertezza sul possibile esito.

L’opposizione politica alle scelte della Giunta Cota condotta dal Gruppo del PD e dal Partito regionale e l’illegittimità del risultato elettorale sancita dal Tar costituiscono due percorsi tra loro strettamente connessi.
Le incapacità e le inadeguatezze dimostrate in questi anni dalla maggioranza e il deficit etico dell’attuale classe politica di centrodestra rivelato dall’inchiesta sui rimborsi dei gruppi regionali, derivano entrambi anche dal vizio originario di questa legislatura. Le richieste di rinvio a giudizio nei confronti di Cota, del Presidente del Consiglio regionale Cattaneo e della stragrande maggioranza dei consiglieri regionali del centrodestra vengono a minare ancora di più l’autorevolezza e la capacità di governo di questa Giunta ed acuiscono la rottura che si è creata tra l’istituzione regionale e la comunità piemontese.

Di fronte ai gravi problemi del Piemonte, la responsabilità delle forze politiche impone il ritorno il più in fretta possibile al voto: è nell’interesse dei Piemontesi che quanto prima venga restituita la parola ai cittadini, perché solo un Presidente e una nuova maggioranza legittimati politicamente e moralmente saranno in grado di dare risposte concrete e varare politiche efficaci.
Il Partito Democratico ritiene che si debba votare il 25 maggio congiuntamente alle elezioni europee ed amministrative, anche al fine di non sprecare decine di milioni di euro: una eventualità inaccettabile a fronte della crisi economica e della carenza di risorse pubbliche.
Chiediamo a Roberto Cota e alle forze del centrodestra di rinunciare al ricorso al Consiglio di Stato e a comportamenti meramente dilatori finalizzati solo a rinviare la data del voto.

Il PD ha la grande responsabilità di proporre al Piemonte una strada per uscire da questa situazione: una strada per giungere a un Governo legittimo ed autorevole capace di dare risposte adeguate alla crisi economica e sociale del Piemonte e alla crisi morale che ha alimentato il distacco dei cittadini dalla politica.
La prima responsabilità del PD è di costruire un programma per il futuro della Regione: non partiamo da zero, perché in questi anni il Gruppo regionale e il Partito hanno sviluppato numerose iniziative di approfondimento e di elaborazione, non si sono limitati ad un’azione di critica alla Giunta Cota ma hanno avanzato delle proposte. Il rapporto costante con la rappresentanza dell’economia e della società piemontese ci consente di conoscere le loro analisi e i loro suggerimenti. Tutto questo materiale, ora, dovrà essere riorganizzato, approfondito e tradotto in un documento che il PD metterà a disposizione del futuro candidato Presidente e della sua coalizione.
La seconda responsabilità del PD è di costruire una coalizione politica e sociale e territoriale. Una coalizione politica, che vada dalle forze moderate a quelle della sinistra responsabile. Una coalizione sociale, che assicuri il contributo e la partecipazione di forze economiche e sociali e che unisca la dimensione politica del centrosinistra con una dimensione civica in cui si possano riconoscere anche soggetti e realtà esterne al tradizionale perimetro del centrosinistra. Una coalizione dei territori, che ponga fine alla stagione dei due Piemonti e renda finalmente protagoniste le periferie e le aree marginali.
La terza responsabilità del PD è di indicare una candidatura forte e autorevole, la più forte e la più autorevole, in grado di guidare alla vittoria la coalizione di centrosinistra: una candidatura in grado di rappresentare anche emblematicamente il profilo della proposta politica che andremo a proporre ai Piemontesi.
Il PD prende atto con viva soddisfazione della disponibilità manifestata da Sergio Chiamparino, la cui candidatura  corrisponde al profilo sopra indicato.
La Direzione regionale ritiene che, se maturano altre disponibilità, esse debbano emergere entro la data di inizio delle assemblee di circolo per la celebrazione del congresso regionale, per consentire un’ampia discussione tra gli iscritti e per costruire fin d’ora la proposta che il PD farà alla coalizione. Spetterà, ovviamente, alla coalizione la decisione sulla celebrazione delle primarie per la scelta del candidato Presidente.

Il PD piemontese celebrerà il 16 febbraio il suo congresso regionale – come deciso nella Direzione Nazionale del 16 gennaio – convocando i cittadini a primarie per le elezione del Segretario regionale. La preparazione di questo evento, che vedrà in tutto il Piemonte assemblee aperte dei circoli, non dovrà limitarsi ad affrontare le questioni più specifiche della vita di partito, ma dovrà rappresentare una prima fase di discussione sulle prospettive del Piemonte, in vista della definizione delle proposte programmatiche del PD.

Il percorso congressuale aiuterà il PD a mettere in campo una mobilitazione straordinaria in vista delle elezioni regionali. La prospettiva politica delle prossime settimane e dei prossimi mesi è molto delicata. La competizione elettorale si annuncia complessa, difficile e dall’esito non scontato. Soltanto un grande impegno del PD potrà aprire una nuova fase nella vita politica piemontese.