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La città metropolitana sperimenta la “grosse koalition”

Sara Strippoli su la Repubblica – Torino del 10/09/2014

LaRepubblica-logo-okE’ nata la Grosse Koalition della Città metropolitana. Sta di fatto però che alla fine il listone per le elezioni di secondo livello in programma il 12 ottobre sarà unico. Il Pd sta con Forza Italia e Ncd e solo il Movimento 5 stelle sta fuori con una sua lista, mentre la Lega probabilmente non parteciperà alla Città metropolitana e sulla stessa linea del Carroccio c’è anche Fratelli d’Italia. La segretaria provinciale di Sel Nicoletta Cerrato ha chiesto subito un incontro al segretario provinciale del Pd Fabrizio Morri per chiarire la situazione: «Decideremo nelle prossime ore ma naturalmente la scelta del listone né la comprendiamo né ci trova favorevoli».


Le dichiarazioni di luglio di Forza Italia che aveva annunciato logo e alleanza con il centrodestra negando un possibile accordo con il Pd sono state dunque smentite e alla fine, dopo un’accesa riunione in cui le opinioni contrarie si sono fatte sentire (prima fra tutte Claudia Porchietto), nel partito piemontese guidato da Gilberto Pichetto è prevalsa la tesi dell’accordo, anche per i timori legati alla raccolta delle firme. Pichetto la spiega così: «Siamo di fronte ad una situazione temporanea, nel 2016 si vota e non chiamiamola grande coalizione che presuppone la condivisione di un programma politico. Qui si tratta soltanto di partecipare alla fase della stesura delle regole, della scrittura dello Statuto. Parliamo delle norme che devono regolare un’area di 2 milioni e 400milioni di abitanti».
Il segretario regionale e capogruppo consiliare del Pd Davide Gariglio è della stessa opinione: «Non si tratta di accordi politici ma solo di intese istituzionali che garantiranno la rappresentanza nella fase costituente della Città metropolitana». Le possibili intese con il centro destra, prosegue «hanno l’unico scopo di scrivere insieme le regole di funzionamento del nuovo livello istituzionale. Vedere scenari diversi — sottolinea — è un esercizio di pura fantasia che non ha alcun riscontro con la realtà. Le regole istituzionali devono essere condivise da tutte le forze politiche — conclude —, in molti dimenticano che parliamo di un mandato limitato di poco più di un anno che avrà l’obiettivo di arrivare pronti all’elezione della nuova città metropolitana di Torino.