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“Da Chiamparino prova di serietà”. Guerini, vicesegretario Pd: “In Piemonte il partito non sarà commissariato”

Intervista a Lorenzo Guerini su La Stampa del 25/2/2015 – di  Alessandro Mondo

chiamparino-sStiamo cercando di ricostruire come sono andate le cose ma dico che la scelta di Sergio Chiamparino conferma la sua serietà, e quella del partito».
Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, conferma l’interesse con cui da Roma si seguono gli sviluppi del «caso-Piemonte», con riferimento alla vicenda delle firme false che da luglio potrebbe precipitare la Regione verso nuove elezioni: la data in cui si aggiorneranno i giudici del Tar è stata classificata come dirimente dallo stesso Chiamparino, deciso a non restare «nella palude». Interesse, quella del partito nazionale, motivata da un insieme di implicazioni: dalla guida di una Regione importante alla figura di Chiamparino, che assomma l’incarico di presidente del Piemonte e di presidente della Conferenza delle Regioni.


Come seguite la vicenda?
«Con grande attenzione. In settimana incontrerò Davide Gariglio, il segretario piemontese, e vedrò lo stesso Chiamparino. Siamo in una fase interlocutoria ».
Quella del presidente è stata una mossa autonoma o concordata con la segreteria nazionale?
«E’ stata una scelta sua. Conosco Sergio da molti anni: una persona rigorosa e attenta».
Non vi preoccupa questa accelerazione verso la prospettiva, per ora ipotetica, del ritorno alle urne?
«Chiamparino dimostra di rispettare il ruolo delle istituzioni: semmai, è giusto aspettarsi una rapida valutazione del Tar per uscire da una situazione di incertezza».
Un «déjà-vu», dopo la fine della legislatura guidata da Roberto Cota?
«Non voglio entrare nel merito dell’inchiesta in atto ma rispetto a quella legislatura c’è una bella differenza».
Resta il fatto che nella nostra Regione, pur con maggioranze di diverso colore politico, sembra andare in scena sempre lo stesso copione.
«In effetti c’è una certa singolarità nel ripetersi di certe situazioni… »
Esiste un «caso Piemonte»?
«Oggi come oggi l’importante sono i tempi della giustizia, senza sconti per nessuno».
Questo sul piano giudiziario. E su quello politico?
«Stiamo seguendo la vicenda insieme al livello regionale del partito».
Nessun commissariamento del Pd piemontese in attesa di fare chiarezza?
«Nessun commissariamento».
Resta la necessità di governare il Piemonte fino a luglio, affrontando sfide importanti per il futuro della Regione. Pensa sia possibile con l’ipoteca del Tar?
«Non sarà facile, ma bisogna vivere i prossimi mesi con senso di responsabilità e attenzione».
In altri termini?
«Data la situazione, occorrerà essere molto chiari nelle cose che si dicono ai piemontesi, e nelle scelte che si compiranno. Il Pd, a livello nazionale e regionale, farà tutto quello che deve per dare il proprio contributo».