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SALARIO MINIMO A 9 EURO LORDI: UNA PRIORITÀ PER IL GOVERNO?

salario minimo: le proposte del governo non sono credibiliFALSO! Lega e M5s sono divisi anche su questo: il salario minimo è il cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, ma in commissione Lavoro del Senato, dove il testo è in discussione, la Lega ha presentato alcuni emendamenti che potrebbero modificare pesantemente la proposta del suo alleato di governo, ad esempio sulla questione della contrattazione territoriale.

Salvini e Di Maio hanno la stragrande maggioranza dei parlamentari, ma la loro incapacità di attuare provvedimenti concreti per lo sviluppo del Paese è impressionante. Sul salario minimo il PD ha sfidato il governo fin dall’inizio della legislatura: come ci si può fidare di chi ha portato il nostro Paese in recessione?

Da quando si è insediato il governo gialloverde, i fondamentali economici del nostro Paese sono tutti peggiorati: alla crescita economica è subentrata la stagnazione, i nostri livelli di disoccupazione sono i più elevati d’Europa dopo Grecia e Spagna, la fiducia di imprese e consumatori è crollata. Di oggi i dati negativi sulla produzione industriale“.

Alla presentazione della proposta del PD sul salario minimo il segretario nazionale Nicola Zingaretti ha ricordato che “La nostra proposta aggredisce finalmente il grande tema del lavoro povero ma, come chiedono le associazioni sindacali, difende la contrattazione collettiva”. 

I 5 stelle infatti si sono mossi senza tener conto delle richieste di Cgil-Cisl-Uil presentando la loro proposta a giochi ormai fatti, mentre il PD, come sottolinea Zingaretti,  “tiene aperto il dialogo con i sindacati e le organizzazioni datoriali“.

Stipendi più alti, tutele, diritti e lavoro vero. L’Italia è uno dei 6 paesi UE che non prevede salario minimo perché nel nostro Paese c’è una contrattazione collettiva molto forte che prevede non solo minimi contrattuali ma tutele e diritti per i lavoratori molto più estesi. Con questo provvedimento si andrebbero dunque a tutelare anche i lavoratori che non sono coperti dalla contrattazione collettiva e che sono tra il 10% e il 15%. Qui si può leggere direttamente la proposta del PD con tenuta nel Disegno di Legge n.1132 “ NORME IN MATERIA DI GIUSTA RETRIBUZIONE, SALARIO MINIMO E RAPPRESENTANZA SINDACALE

Mentre il governo gialloverde sta allo stallo, il PD fa proposte concrete sui temi del lavoro e dei diritti, come il progetto di legge per dare più tutele ai riders, ovvero i lavoratori impiegati attraverso le piattaforme digitali. E la questione che il Pd pone al governo è che non siano sfruttati, con l’obiettivo di “assicurare adeguate condizioni retributive e di favorire il pieno rispetto della dignità, della salute, della sicurezza”, ma anche su questo argomento il governo è in gravissimo ritardo.

Serve voltare pagina sulle politiche economiche e di sviluppo. Vogliamo accendere i riflettori su questo tema ma serve un cambio di passo sulle politiche di crescita e di sviluppo che in questo momento non solo mancano ma non sono all’orizzonte. Non lo diciamo noi ma è il Governo ad ammetterlo per bocca del suo ministro del Tesoro”.

E in Piemonte? La nostra Regione mantiene una forte tradizione nell’ambito manifatturiero, ma è anche una delle regioni più innovative d’Italia. Intendiamo proseguire il nostro impegno per favorire la loro reciproca integrazione e sinergia offrendo connessione con i soggetti che producono sapere, ricerca, innovazione; incentivando percorsi di formazione per una vasta crescita di profili e competenze professionali.

Vogliamo declinare il lavoro in un quadro di sviluppo sostenibile per creare occupazione di qualità: diciamo no agli abusi nei tirocini, sì a regolarizzare il lavoro stagionale, no al consumo di suolo, sì all’uso agricolo dei terreni incolti.

Paolo Furia, segretario regionale del PD Piemonte:il tema del salario minimo deve essere approcciato a livello europeo per evitare l’ingiusta concorrenza di quei paesi che prevedono meno tutele del lavoratore. Inoltre non deve toccare i risultati raggiunti dalle contrattazioni collettive, che a volte sono migliorativi rispetto a un minimo indicato per legge. Su questo secondo punto, la nostra idea è diversa da quella del Movimento 5 stelle. Condividiamo che il tema della dignità del lavoro si affronti anche ottenendo un salario minimo per tipo e quantità di lavoro al di là della contrattazione, così da meglio tutelare anche il lavoro precario. Ma provvedimenti di questo tipo vanno fatti bene per evitare che si trasformino in un boomerang come già è accaduto col cosiddetto decreto dignità voluto mesi fa dal governo“.