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SALVINI E LA GUERRA ALLA CANNABIS LIGHT: ANDRÀ IN FUMO?

la nuova polemica di Salvini sulla cannabis lightLa tecnica ormai è consolidata: quando Salvini si trova in difficoltà con i suoi alleati di governo, svia l’attenzione su altri argomenti. Ultimo esempio in ordine di tempo? A poche ore dalla decisione del premier Conte di ritirare le deleghe al sottosegretario della Lega Armando Siri, indagato per corruzione,  Salvini  lancia una nuova crociata alla cannabis light venduta nei Canapa shop: “Non esistono droghe depotenziate, esiste solo la droga che fa male”.

FALSO! Peccato che persino  la Ministra della Salute del suo governo, Giulia Grillo, gli abbia immediatamente replicato “Nei negozi non si vendono stupefacenti, no a informazioni sbagliate”.

Anche per la Cassazione le cose stanno diversamente da come il Ministro dell’Interno Salvini vuole farci credere, tanto che a gennaio 2019 ha depositato le motivazioni di una sentenza con la quale ha stabilito che la vendita della cosiddetta “cannabis light” è legale.

Per una mera ripicca nei confronti dei suoi sempre meno amati alleati di Governo Cinque Stelle, Salvini fa affermazioni molto gravi che non tengono conto né delle esigenze di un intero settore, né della legge.

In Italia esiste una legge, la 242 del 2016, che stabilisce cosa sia legale e cosa no. Non lo decide il ministro dell’Interno di turno, lo stabilisce la legge. E sulle diverse interpretazioni della legge si esprimerà la magistratura. Se Salvini vuole cambiare la legge, porti le sue proposte in Parlamento, che è il luogo deputato a legiferare, e verifichi se ha i numeri per farlo.

Consideriamo grave che il Ministro Salvini affermi di non rispettare le stesse istituzioni  che dovrebbe servire con onore dichiarandoIo non aspetto i tempi della giustizia (…) la droga è un’emergenza nazionale devastante e dunque dobbiamo usare tutti i metodi democratici per chiudere questi luoghi di diseducazione di massa. Ora usiamo le maniere forti”

Infine, Salvini ignora tutti i benefici che il rilancio del settore della canapa industriale (con le sue molteplici possibilità di applicazione, dal tessile all’energetico, dall’alimentare alla bioedilizia) porterebbe in termini di risultati economici e di tutela dell’ambiente. Temi che questo governo sembra aver ormai dimenticato. È così che si difendono imprese e posti di lavoro?

In Piemonte la cannabis a uso medico è stata regolamentata con una legge approvata dal Consiglio regionale nel 2015 , può essere impiegata per sei aree di patologie e soltanto quando le terapie tradizionali si sono rivelate inefficaci. Oltre il 70% dei trattamenti riguarda analgesia nel dolore cronico o neurogeno. Nel 2017 i malati trattati con cannabis in Piemonte sono stati 639 (con un incremento rispetto al 2016 del 205,74%) per un totale di 2.683 prescrizioni. La spesa totale registrata del 2017 è stata di 193.089 euro, con un incremento del 107,07% rispetto all’anno prima.

Paolo Furia, segretario regionale del PD Piemonte: “Prendersela con la canapa senza effetti psicotropi è un po’ come prendersela con il caffè, con il vino, con la valeriana, o con qualsiasi altra sostanza che abbia un qualsiasi tipo di effetto sul nostro corpo. Dal momento che anche Salvini non può non saperlo, non resta che pensare che sta cercando di farci fessi una volta di più.”