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BENE SEQUESTRATO ALLA ‘NDRANGHETA DI SAN GIUSTO CANAVESE

SARNO-ROSSI (PD) “DA OGGI NUOVA VITA PER QUESTO BENE SIMBOLO PER AFFERMARE I VALORI DELLA LOTTA ALLE MAFIE”

Torino 8 agosto 2019 – “Si è tenuta oggi una Conferenza di servizi, indetta dall’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati, per la destinazione a fini sociali della villetta a San Giusto Canavese confiscata a Nicola Assisi narcotrafficante della ‘ndrangheta, alla quale ho preso parte in qualità di coordinatore di Avviso Pubblico per il Piemonte” ha spiegato il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno.

“La villa di San Giusto Canavese” ha proseguito Sarno “fa parte dei beni che, sottratti alla criminalità, vengono restituiti alla cittadinanza. L’immobile, grazie all’erogazione di appositi fondi della Regione Piemonte per ristrutturarlo a seguito dell’attentato di quasi un anno fa, alla disponibilità della Città Metropolitana a fare da ponte aprendo, entro il mese di settembre, una manifestazione di interesse per individuare uno o più soggetti terzi per l’assegnazione e all’intervento e all’impegno di Libera che da più di un anno denunciava lo stallo per l’assegnazione, diventerà nuovamente un luogo pubblico. E’ molto importante che la manifestazione di interesse non vada deserta e impegni anche economicamente le istituzioni nella messa a norma del bene, come è già avvenuto per altri immobili grazie all’intervento attraverso bandi specifici promossi della precedente Giunta Chiamparino”.

“Per noi – ha affermato il Consigliere Sarno – sarà importante inserire all’interno della progettualità futura la possibilità di rendere questo immobile uno spazio di formazione per la politica e per i dipendenti pubblici di tutto il Piemonte per costruire pratiche di contrasto civile alle ingiustizie sociali, alla corruzione e alle mafie”.

“Ancora una volta – è intervenuto il Consigliere Domenico Rossi – un luogo sottratto alla criminalità si trasformerà in un centro di aggregazione per affermare i valori della legalità sul territorio e vincere, una volta per tutte, questa lotta per l’Europa, per l’Italia e per il Piemonte”.