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Coronavirus, bando da 5 milioni per mandare ai domiciliari i detenuti senza casa

sul Corriere del 22/04/2020 di Giovani Bianconi

Dal ministero della Giustizia fondi a enti locali e associazioni del terzo settore che offrono ospitalità ai carcerati che non hanno fissa dimora: previsti 20 euro al giorno a persona. Il sottosegretario Giorgis: questa misura può diventare strutturale

La concessione degli arresti domiciliari a chi deve scontare pene o residui di pena inferiori a un anno e mezzo, annunciata dal governoper alleggerire il sovraffollamento carcerario in piena emergenza coronavirus, trova spesso un ostacolo nell’assenza del domicilio dove trasferire il detenuto. Si tratta degli «ultimi tra gli ultimi»: stranieri o poveri senza fissa dimora, persone con situazioni familiari o ambientali che non sono in grado di trovare accoglienza, costrette a rimanere dietro le sbarre, a rischio della salute propria e degli altri, anche se avrebbero diritto di uscire.

Per fronteggiare questa situazione la Direzione generale per l’esecuzione penale esterna del ministero della Giustizia ha emesso due bandi con lo scopo di finanziare «l’inclusione sociale di persone senza fissa dimora», con l’obiettivo di tirare fuori dalle celle chi non ha una casa dove scontare gli arresti domiciliari. Sono stati stanziati cinque milioni di euro, destinati ad enti locali e realtà del cosiddetto «terzo settore» disponibili a offrire ospitalità o soluzioni abitative e di accoglimento per i detenuti più disagiati.

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