|  |  | 

Homepage News e comunicati

Chiamparino: «Il nuovo ospedale di Novara può attirare gli occhi del mondo»

su La Voce di Novara del 2/6/2020

Intervista all’ex Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che fa il punto sulla ventennale vicenda della Città della Salute alla vigilia della pubblicazione del bando

Da quasi vent’anni la città di Novara attende la realizzazione del nuovo ospedale, ma ora è finalmente giunto il momento propizio. Era, infatti, il 2001 quando Aress (Agenzia Strategica Regionale per la Salute e il Sociale) ha ricevuto dall’azienda ospedaliera l’incarico di definire una proposta concreta. Da allora le procedure si sono incagliate più volte tra leggi, sottoscrizioni di finanziamenti, progetti di fattibilità e da ultimo, nel mese di maggio del 2019, è arrivato anche il parere sfavorevole del ministero della Salute sulla scelta del partenariato pubblico privato. Poi la legge dell’11 febbraio 2020 con cui la Regione si è fatta garante del finanziamento statale all’azienda ospedaliera e, infine, il decreto di ammissione dello scorso 12 maggio al contributo che ha permesso il via libera al bando per l’assegnazione dei lavori.

Tra i protagonisti delle vicende legate alla Città della Salute e della Scienza di Novara c’è anche l’ex governatore del Piemonte Sergio Chiamparino che, nel 2015, a un anno dall’elezione, aveva dato una prima svolta al procedimento con il finanziamento dell’opera di oltre 6 milioni di euro da parte della Regione e la sottoscrizione, nel 2016, dell’accordo di programma tra Regione, Comune, azienda ospedaliera e Università del Piemonte Orientale.

 

Alla vigilia della pubblicazione del bando (il direttore generale dell’ospedale Maggiore, Mario Minola, aveva parlato proprio del mese di giugno) La Voce ha fatto il punto con l’ex presidente sulla collocazione che il nuovo polo di salute e ricerca avrà nei contesti piemontese ed extra regionale.

Il 28 febbraio dello scorso anno in qualità di governatore ha partecipato a un incontro con gli investitori al Teatro Coccia proprio sul tema della Città della Salute e nel suo discorso ha dichiarato che “Novara è ancora troppo spesso vista come una sorta di casamatta di frontiera”. A più di un anno di distanza questa visione è rimasta inalterata oppure possiamo cominciare a pensare a Novara come terra baricentrica più che di frontiera?
Intanto bisogna considerare che nell’ultimo anno si è riusciti a superare qualche incertezza dell’amministrazione regionale, anche attraverso un’azione di ampiezza e trasversalità politica portata avanti dal consigliere novarese Domenico Rossi. Grandi passi avanti da un punto di vista strategico non mi pare si possano fare; decisivo, invece, il passaggio verso la concretezza del progetto. Sul ruolo di Novara come punto baricentro tra Milano e Torino, abbiamo finalmente completato un processo che per qualche mese ha rischiato di barcollare.

leggi tutto https://bit.ly/2AusDRT