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Siamo a un bivio: costruiamo un nuovo modello di sviluppo

Relazione di Nicola Zingaretti alla Direzione nazionale PD dell’8 giugno 2020

su partitodemocratico.it

Carissimi, carissime,

dopo mesi siamo di nuovo riuniti nell’occasione della Direzione Nazionale, pochi mesi ma sembra passato un secolo. Tutto è di nuovo cambiato e il fatto che questa riunione si svolga per la prima volta nella storia della politica solo grazie all’utilizzo della rete, dà l’idea dello sconvolgimento epocale che abbiamo vissuto e stiamo vivendo.

 

In realtà in questi mesi nulla si è fermato; anzi, come non mai la politica si è trovata a dover compiere scelte impegnative, incalzata da eventi che richiedevano quotidianamente, direi ogni ora, decisioni e scelte operative e di carattere strategico.

 

Grazie a chi in queste settimane si è assunto l’onere di svolgere questo ruolo, grazie all’insieme del gruppo dirigente del Pd, a cominciare dal Vicesegretario Andrea Orlando e al Capodelegazione al governo Dario Franceschini, ai Capigruppo, che anche a causa della mia malattia, nei giorni più difficili della crisi sanitaria hanno garantito la presenza e il protagonismo del Pd, forza politica unita e unitaria e punto di riferimento nel Paese.

 

Come ha recentemente ricordato il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco si tratta di una “crisi senza precedenti nella storia recente, che mette a dura prova l’organizzazione e la tenuta dell’economia e della società”.

 

Ho la sensazione che ancora non tutti abbiano chiaro l’enormità di quanto avvenuto. In pochi giorni un virus ha contagiato milioni di essere umani, ne ha chiusi in casa miliardi, getterà nella povertà una parte importante del pianeta, sta sconvolgendo il modo di produrre e di consumare.

 

In Italia la diffusione dell’epidemia è avvenuta prima che in altri Paesi europei e siamo stati impegnati a compiere scelte radicali; prima democrazia dell’occidente a fare i conti con drastiche misure che hanno portato limitazioni delle libertà personali, sospensione della didattica, della vita associata, la chiusura temporanea di molte attività produttive.

 

Nel primo trimestre il PIL ha registrato una flessione dell’ordine del 5% e sicuro peggiorerà nel secondo.

 

Ora la curva epidemica grazie alle scelte del lockdown è governata; ma fino alla scoperta di un vaccino questa fase di convivenza si protrarrà.

 

Grazie a chi ha combattuto e resistito in questa nuova trincea. Ma mi domando. Se fosse stato ancora più letale? Il mondo era preparato? La risposta è no. La vulnerabilità dell’uomo e dell’attuale sistema economico, di protezione sociale e geopolitico è risultato impressionante.

 

In questa relazione non parlerò di tutto e sarò breve perché non voglio dilungarmi su ricostruzioni; mi limiterò ad indicare quelli che credo siano i nodi politici che abbiamo davanti e ai quali occorre dare una risposta.

Sapendo tuttavia che sul lavoro del Governo si sommano dossier i quali richiedono risposte urgenti: l’aumento delle crisi aziendali e le grandi crisi, Mittal, Alitalia, Autostrade. Al decreto semplificazione oltre ai decreti sicurezza o i provvedimenti urgentissimi sulla giustizia.

 

Siamo giunti ad un momento davvero cruciale, nel quale si giocano i destini non solo di una Legislatura, ma del futuro dell’Italia.