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Boccia: “E’ in ballo l’idea stessa di Unione. Non diamo fiato ai sovranisti”

su partitodemocratico.it – Sintesi dell’intervista tratta da La Stampa del 20 luglio 2020

Con il negoziato sul Recovery Fund “è in ballo l’idea stessa della nuova Europa”.

La chiusura della trattativa “ci dirà tante cose: se va male, torniamo indietro tutti”. Lo dice in un’intervista a La Stampa il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia.

 

“L’emergenza sanitaria – DICE – ha fatto sì che anche l’Europa più scettica mettesse i diritti universali davanti ai vincoli di bilancio: ora un colpo di coda ce lo aspettavamo. Ma non possiamo tornare indietro all’Europa dei veti e contro veti”.

Se fallisse il negoziato, “torneremmo a dare fiato a sovranisti e anti-europei. Ma sarebbe davvero poco comprensibile che per rivedere la luce politica, ci fosse chi tifa contro gli interessi comuni. In questo momento mi piacerebbe vedere Salvini e Meloni tifare Conte“.

 

Comunque Orban “si è schierato con l’Italia: se ci è riuscito lui ce la può fare anche Salvini”. Quando vince la sovranità nazionale “perde l’Europa”.

 

Teoricamente sarebbe possibile un accordo senza l’Olanda “ma sarebbe una scelta forte. Si lavora per tenere insieme tutta l’Unione: certo però non è accettabile chiedere il diritto di veto sull’attuazione dei piani nazionali. Questo Conte non lo accetterà mai. Intanto ha già ottenuto il successo dei bond condivisi da tutti”.

 

L’Italia “è cambiata molto – sottolinea Boccia -. Ci sono vicende non sempre facilmente comprensibili dall’estero come l’intollerabile tasso di evasione fiscale, ma siamo sempre stati un punto di riferimento del percorso europeo”.

 

Come ci sono scelte italiane incomprensibili per i Paesi frugali, “ce ne sono di loro incomprensibili per noi. Non è che i Paesi del Nord siano stinchi di santi: lo vedremo quando cominceremo a parlare di fisco comune”.

 

In ogni modo per spendere al meglio i Fondi che arriveranno dall’Europa la macchina amministrativa italiana “va adattata e resa più efficace, perchè ci sono passaggi inutili. Ad esempio, lo Stato deve fidarsi di più di Regioni ed enti locali”.