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BONOMO: IL NUOVO OSPEDALE DEL CANAVESE? BASTA TENTENNAMENTI

LA REGIONE STABILISCA TEMPI E CRITERI CERTI AFFINCHÉ DAL TERRITORIO POSSANO PERVENIRE I DOSSIER DI CANDIDATURA

IVREA, 23 NOVEMBRE 2020 – «Basta tentennamenti e soluzioni campanilistiche, la Regione stabilisca tempi e criteri certi affinché dal territorio possano pervenire dei dossier di candidatura. Il nuovo ospedale del Canavese dovrà essere funzionale, oltre che facilmente raggiungibile sia dai cittadini dell’Eporediese che da quelli del Canavese occidentale». Questo il pensiero della deputata canavesana del Pd, Francesca Bonomo. «Purtroppo in  questo triste momento storico che stiamo attraversando – aggiunge la parlamentare di Barbania – sono venute fuori tutte le lacune sia del sistema sanitario nazionale che di quello regionale. Un sistema che resta un’eccellenza a livello mondiale, ma che ha mostrato alcune criticità. Le responsabilità sono di tutte le parti politiche: credo però sia arrivato il momento di lasciare da parte le contrapposizioni e di iniziare seriamente ad occuparsi di questo tema, uscendo dalle vecchie logiche di appartenenza partitica. Oggi più che mai servono scelte efficaci. Le ipotesi che sono emerse nelle ultime settimane sono tutte buone, ma da valutare con attenzione: penso all’area ex Montefibre, ma anche all’ex Olivetti di Scarmagno. Altre alternative probabilmente più congeniali dal punto di vista della facilità di accesso e dagli ampi spazi a disposizione per sviluppare un ospedale moderno con ampie metrature potrebbero essere San Giorgio Canavese o ancor meglio l’area tra Colleretto Giacosa e Pavone, di fronte al Bioindustry Park Silvano Fumero, con il quale in futuro potrebbero anche nascere sinergie. Dobbiamo immaginare che il nuovo ospedale debba essere raggiunto facilmente, in tempi rapidi, dagli operatori del 118 e quindi dovrà essere vicino all’autostrada e alle principali strade che attraversano il nostro territorio».

Non solo il nuovo ospedale, ma anche il potenziamento dei servizi sul territorio dalla telemedicina alle case della salute passando per il potenziamento delle Usca che devono essere rafforzate fin da ora a sostegno della rete dei medici di famiglia sono tutti punti al centro dell’agenda della deputata “dem”. «Non dobbiamo lasciarci sfuggire questa opportunità, a partire dai fondi che il governo ha già stanziato sulla sanità ma anche quelli che potranno arrivare dal Mes – termina Bonomo – messi a disposizione dall’Unione Europea a seguito di questa terribile pandemia, che può però trasformarsi in un’opportunità per riuscire a realizzare un’opera da cui si parla ormai da decenni, ma anche per potenziare l’ospedale di Cuorgnè e per riaprire quello di Castellamonte. Serve riprogettare sulla base di criteri tecnici e di efficacia il nostro sistema sanitario territoriale senza mai dimenticarci che l’obiettivo primario deve essere la salute dei nostri cittadini».