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Il Pd piemontese: “Non può solo essere Cirio a trattare con il Governo sul Recovery Plan”

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su La Stampa Torino del 13 novembre 2020

L’incontro in videoconferenza tra i vertici regionali del partito e il ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola  

TORINO. «Non dobbiamo lasciare che sia solo la giunta Cirio a parlare con il governo per spendere i soldi del Recovery Plan, è un partita troppo importante». A lanciare la proposta e l’asse nazionale è la vice segretaria piemontese del Partito Democratico Monica Canalis, durante un incontro che si è tenuto in videoconferenza sulla Pagina Facebook del Pd, con il ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola. Presenti anche Brando Benifei, capodelegazione Pd al Parlamento Europeo, Irene Tinagli, presidente della commissione Economia di Bruxelles, e Patrizia Toia, vicepresidente della commissione Industria Ricerca Energia dell’Europarlamento.

Il Recovery Plan
Si parla di una partita, quella del Recovery Plan, che ormai si gioca su livelli diversi. Uno di questi è quello dei territori, che beneficeranno di ingenti risorse, che però vanno distribuite. E qui arrivano i timori del centrosinistra, che, in quanto a fiducia, è molto prudente a concederla all’esecutivo che guida il Piemonte. «Per questo sta a noi trasmettere i bisogni specifici dei territori e della popolazione», ha continuato Canalis. Anche perché il centrosinistra e il Pd hanno un elenco di priorità piuttosto chiaro. Per esempio, dice il segretario Dem del Piemonte Paolo Furia, «serve un grande piano per il dissesto idrogeologico e per aiutare le imprese nelle transizione ecologica, ma c’è anche il tema del digitale, visto che le imprese vanno sostenute a entrare in quel mondo quando non ce la fanno. Cosa che include anche la creazione di infrastrutture materiali e immateriali, a partire dalla banda ultralarga».

Medicina territoriale
Poi, tema che ora è più recente che mai: «Bisogna ricostruire la medicina territoriale». Una lunga lista che si proietta in un futuro che è più incerto che mai. E questo vale soprattutto per il centrosinistra: «In questo momento, in vista delle elezioni locali del prossimo anno, non possiamo sapere come sarà il processo di selezione dei candidati – spiega Furia, riferendosi alla possibilità o meno di tenere le primarie – Anche per questo adesso le energie devono essere concentrate per lavorare sul piano dei programmi e dei contenuti». Che le risorse siano strategiche lo ha detto lo stesso Amendola: «Dobbiamo guardare di cosa fare delle nostre economie per non tornare in una situazione pre Covid, con una bassa produttività, bassa capacità di crescita, e mali strutturali anche nelle condizioni sociali, che nel nostro Paese conosciamo molto bene». Quindi, ha continuato Amendola, «nel prossimo anno dobbiamo programmare interventi che diano fiducia alle imprese e ai sistemi produttivi, non solo per muoversi sul versante dell’emergenza, ma anche per lavorare a una curva di investimento».