Come opposizione in Consiglio regionale avevamo detto che bisogna fare tutto il possibile per tenere il virus fuori dagli ospedali.

Avevamo detto che era prioritario dividere nettamente i pazienti Covid dai non Covid, individuando strutture apposite, in modo tale che tutti gli altri ospedali e ambulatori, free Covid, potessero concentrarsi sulle terapie ordinarie e garantire l’attività chirurgica. Tumori, infarti e ictus non sono mai stati in lockdown.

Avevamo suggerito, oltre alle OGR, di prendere in considerazione strutture recentemente dismesse, che potevano essere trasformate in Covid hospital senza costosi e impegnativi interventi di recupero. Le OGR sono state smantellate questa estate, si è scelto di realizzare un Covid Hospital all’Oftalmico che oggi ha 40 posti, quando ne servirebbero almeno 400 solo in Torino. Per non parlare dei ritardi sul fronte del reperimento degli hotel e del reclutamento di nuovo personale, infermieri in testa.

Ma che fare adesso? Intanto, che i privati diano una mano. Visto che le strutture private mandano i loro pazienti più gravi nelle rianimazioni pubbliche, adesso restituiscano il favore, facendosi carico almeno dei casi Covid più lievi.

Non avendo pronto soccorso né rianimazioni, i privati hanno solo ingressi programmati e possono limitare le occasioni di contagio ospedaliero.