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ZONE ROSSE E VCO. BORGHI-DE AMBROGI: “SERVE RESPONSABILITA’ E NON SPARATE COME QUELLA DI PREIONI”

Non si può giocare in una situazione così drammatica per la salute e la condizione sociale del Paese come sta facendo una parte della destra locale e regionale. Leggiamo di fantomatiche proposte del consigliere regionale Preioni al ministro della salute Speranza tese ad escludere il VCO dalla zona rossa. Su questi temi non si può affidare la gestione di un fenomeno così delicato a “sparate” ad uso social. Servono responsabilità e conoscenza della situazione, sia sanitaria che legislativa.

Le decisioni che si stanno assumendo in queste ore non sono frutto dei capricci del Governo. Le ordinanze che il Ministro della Salute sta elaborando sono basate su 21 criteri -ELABORATI E FORNITI DALLE REGIONI- il cui incrocio stabilisce le fasce geografiche del contagio. Ai Presidenti delle Regioni spetta il monitoraggio degli indicatori della diffusione del COVID19.

Il DPCM adottato ieri dal Presidente del Consiglio stabilisce che l’adozione delle zone rosse avviene da parte del ministro della salute sentita la Regione interessata, e stabilisce che sia il territorio regionale la base sulla quale determinare quale sia la fascia di rischio da applicare.

Purtroppo, la Regione Piemonte – e non è questa la sede per fare polemiche politiche circa la responsabilità della Giunta Regionale- si trova in una condizione di estremo rischio da contagio, tale da configurare la cosiddetta fascia di scenario 4 (“zona rossa”).

Se la Regione Piemonte – che si esprime istituzionalmente attraverso il proprio Presidente, unico titolato a tenere i rapporti istituzionali col governo – riteneva plausibile la determinazione della “zona rossa” su base provinciale, avrebbe dovuto richiedere di inserire questo aspetto nel DPCM e impegnarsi in tal caso a fornire il tracciamento di tutti i 21 parametri su scala provinciale. Questo non è stato fatto.

Per cui proporre a valle proposte simili, millantando addirittura proposte fatte al ministro della salute che non sono state avanzate dai soggetti che se ne assumono la paternità, significa solo alzare inutili e pericolosi polveroni.

Con la salute dei cittadini non si può e non si deve scherzare”.

On. Enrico Borghi – deputato
Alice De Ambrogi –  segretaria Pd VCO