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Sui vaccini non possiamo accontentarci

Al di là dei numeri eccezionali emersi nei giorni dello “stress test”, che il Presidente Cirio continua a rilanciare, la campagna vaccinale in Piemonte procede con numeri migliorabili.

Oggi, con l’82,2% delle dosi somministrate rispetto alle dosi ricevute, il Piemonte è dodicesimo in Italia per capacità vaccinale. Con undici regioni che sono state capaci di fare meglio, sarebbe opportuno non insistere sulla retorica delle munizioni e migliorare il servizio.

Come?

In primo luogo lavorando sulle vaccinazioni difficili, quelle che rallentano la capacità di “fare numeri”, ma che riguardano i più fragili. Se valutiamo le percentuali di popolazione vaccinata, il Piemonte è decimo per prime dosi e sesto per cicli completati. In particolare però, con l’89% della popolazione raggiunto da almeno una dose, il Piemonte è nono per percentuale di ultraottantenni vaccinati: questa percentuale sta progredendo molto lentamente rispetto alle altre regioni e vede il Piemonte scivolare lentamente in classifica. Questo cosa significa? C’è ancora una grossa difficoltà a raggiungere coloro che non si possono muovere dal domicilio. Sono passate più di due settimane da quanto Cirio ha annunciato di aver terminato le vaccinazioni degli over 80 eppure in migliaia stanno ancora aspettando, in un quadro di assoluta preoccupazione: sentono dai media che i loro coetanei sono stati vaccinati e non hanno uno straccio di prenotazione in tasca.

E qui arriviamo al secondo tema, quello di offrire un quadro ordinato dei tempi e delle modalità, che non alimenti la confusione e la preoccupazione di una popolazione già stremata da un anno di pandemia. È innegabile che le regioni che hanno adottato la piattaforma di Poste Italiane hanno ottenuto un innegabile beneficio in termini di efficienza e in termini di soddisfazione dell’utenza. Perché il Piemonte non procede nella stessa maniera? E’ stata fatta una valutazione di costi/benefici? Dopo aver reiteratamente negato l’opportunità di un sistema di prenotazione che offrisse immediatamente data e luogo del vaccino, il presidente Cirio ha annunciato l’implementazione della piattaforma per comunicare almeno una finestra indicativa. Non basta, specie a fronte dei continui annunci su nuove classi di età, centri che chiudono e altri che aprono, lo spaesamento della popolazione è grande. Chiederemo, al più presto, di affrontare questo tema in IV commissione.

Infine, sul coinvolgimento dei medici di base ci arrivano segnalazioni per cui in molti, avendo esauriti i propri assistiti appartenenti alle corti attualmente vaccinabili, sono fermi o procedono molto lentamente. Ma questo non è il momento di rallentare. Bisogna trovare il modo affinché diano una mano sul resto della popolazione così come insistere perché aumenti il numero dei Medici di Medicina Generale che aderiscono alla campagna, purtroppo ancora inferiore alla metà del totale. Non possiamo trattare diversamente i cittadini a seconda delle scelte del loro medico di base, ma garantire a tutti lo stesso accesso.

Domenico Rossi – Vicepresidente della Commissione Sanità

Daniele Valle – Coordinatore del Gruppo di lavoro Covid