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Sanità: Icardi faccia chiarezza sul nuovo ospedale ASLTO5

Il vice Presidente del Consiglio regionale: “Riaprire il dibattito sulla localizzazione vuol dire perdere altro tempo. Piuttosto, si definisca il futuro degli attuali tre ospedali, alla luce delle risorse del PNRR”

 

“Quanto riportato da alcuni organi di informazione in merito al nuovo ospedale unico dell’AslTO5, genera una situazione di preoccupante confusione. L’assessore Icardi deve fare immediatamente chiarezza sulla localizzazione della nuova struttura, sulle sue caratteristiche, e sul destino degli attuali presidi di Moncalieri, Chieri e Carmagnola”: con queste parole il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro SALIZZONI commenta l’articolo apparso quest’oggi sul quotidiano La Stampa, intitolato “Niente ospedale unico”, dove si ipotizza la messa in discussione della localizzazione in area Cenasco, tra Moncalieri e Trofarello.

“Si è perso troppo tempo, e non si può pensare di rimettere sempre tutto in discussione. Ricordo che l’assessore Icardi in Aula ha sempre affermato di non voler mettere in alcun modo in discussione la necessità del nuovo ospedale unico per l’AslTO5. Quindi: Icardi forse ha cambiato idea? Se non ha cambiato idea, alla luce della perizia del Politecnico di Torino di fine 2020, si conferma la scelta dell’area Cenasco, oppure si pensa di riaprire la discussione, riprendendo in considerazione altre sedi ipotetiche a suo tempo scartate?”.

“Per quanto riguarda il destino degli attuali ospedali di Moncalieri, Chieri e Carmagnola-aggiunge Mauro SALIZZONI-poche persone in mala fede, per pura strumentalizzazione politica, hanno fatto credere ai cittadini che la realizzazione del nuovo ospedale unico abbia come conseguenza la chiusura degli attuali presidi sanitari. Una falsità. Il nuovo ospedale sarà una struttura sanitaria per le alte complessità, il resto rimarrà sul territorio. Ciò che è fondamentale, però, alla luce delle risorse del PNRR, è definire cosa diventeranno gli attuali tre ospedali, se Case di Comunità od Ospedali di Comunità, e quali attività vi saranno dentro. Infine, bisogna avere le idee chiare sul rapporto tra il nuovo ospedale unico e il futuro Parco della Salute di Torino, evitando sovrapposizioni tra i rispettivi bacini di utenza”.