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Stipendi, il Parlamento Ue chiede la fine del segreto sulle buste paga per svelare le differenze di genere

La proposta prevede che le aziende sora 50 dipendenti siano obbligati a pubblicare i dati per genere. In caso di divario superiore al 2,5% dovrebbe scattare una verifica con i sindacati. Gribaudo (Pd): “Bel segnale dall’Europa, per una volta Italia è stata apripista. Ora serve diffusione della cultura”. E i decreti attuativi

Chiara Gribaudo: Il Parlamento Europeo  ha votato la relazione sulla proposta di direttiva sulla parità di genere, ora inizieranno i negoziati in Consiglio. L’Italia su questo tema è stata apripista con la legge 162/2021 votata all’unanimità l’anno scorso, di cui sono stata promotrice.

Ora però avanti con un cambiamento che deve essere culturale e i decreti attuativi, ne parlo qui su la Repubblica:
“E’ un sicuro passo in avanti, a maggior ragione nel momento in cui si chiede di fissare la soglia di trasparenza a 50 dipendenti. Possiamo dire che l’Italia è stata apripista in questo senso, e molti parlamentari dall’estero si sono messi in contatto per chiedere informazioni sull’impianto della nostra norma. Finalmente si recepisce un passo di fondamentale importanza: dobbiamo abbassare la soglia di numero dei dipendenti delle aziende per avere quadro più completo possibile”. A questo punto, “serve favorire un profondo cambiamento del quadro culturale: la differenza salariale di genere, specialmente all’uscita dalla pandemia, condiziona pesantemente le opportunità di crescita del Paese”.