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Borghi: “Le TV private aggirano le sanzioni a Mosca”

Disinformazione, distorsione, propaganda e ingerenza. Sono queste le armi che Putin utilizza per destabilizzare la Ue e le democrazie occidentali.
L’Italia si sta dimostrando il bersaglio debole di questa strategia.
L’informazione non può esserne complice. Ne va della credibilità e della sicurezza del nostro Paese.
Enrico Borghi su la Repubblica.

“I comizi di Lavrov e Solovyev sulla Tv italiana mettono in pericolo la sicurezza nazionale. Il Copasir ha aperto un’istruttoria: qui non c’entrano niente libertà d’espressione e pluralismo dell’informazione”, inizia così Enrico Borghi, componente del Copasir e Responsabile Sicurezza del PD, la sua intervista a La Repubblica e aggiunge: “la manipolazione dell’informazione e la distorsione dei fatti è uno dei pilastri dell’offensiva del Cremlino”.

Borghi prosegue con la strategia da seguire: “Più si sobilla l’opinione pubblica dei Paesi Nato contro i rispettivi governi, più si indebolisce il fronte ostile alla Federazione russa. Bisogna prevedere che persone colpite da sanzioni dirette, come Lavrov, e indirette come il Solovyev, non possano accedere ai media italiani pubblici o oggetto di pubblica concessione”.

E chiude: “È in atto un chiaro tentativo di destabilizzazione delle democrazie occidentali basata su campagne di disinformazione e manipolazione di notizie, di cui purtroppo l’Italia è divenuta bersaglio e ventre molle».

Sintesi dell’articolo ➡️ https://bit.ly/3OWm24