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Piano triennale cultura: sì al sostegno per il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie

Il Piano triennale della Cultura è il frutto di un lavoro che è iniziato durante la scorsa legislatura con la Giunta di centrosinistra e grazie agli emendamenti del PD contiene il sostegno al riutilizzo dei beni confiscati alle mafie.
Ce ne parlano Daniele Valle e Diego Sarno: “Per la prima volta si costruiranno bandi annuali e triennali e riteniamo che questo rappresenti un ottimo risultato. Tuttavia, ci convince poco la scelta di limitare le convenzioni (in questo modo vengono annullate le scelte politiche regionali e questo riduce la progettualità e la visione futura delle politiche pubbliche).
Abbiamo collegato al piano un documento di indirizzo per chiedere alla regione di abbreviare i tempi di erogazione dei contributi lavorando sulla semplificazione della burocrazia, sull’anticipazione dei bandi ora possibile grazie al piano e sul coinvolgimento di Finpiemonte e degli istituti di credito piemontesi per anticipare le risorse regionali a enti ed associazioni. Abbiamo chiesto anche una audizione di Finpiemonte sul punto, da tenersi entro il mese di luglio.
Un’altra novità del provvedimento è il sostegno al riutilizzo dei beni confiscati alle mafie, numerosi in Piemonte e, tuttavia, non ancora assegnati, introdotto nel provvedimento grazie agli emendamenti del Partito Democratico. Verranno previsti nei bandi dei criteri di premialità per le realtà culturali che svolgeranno le loro attività all’interno dei beni stessi e attivate collaborazioni con l’agenzia nazionale dei beni confiscati, gli enti locali e le associazioni culturali della nostra regione. Si tratta della prima volta, in assoluto, in Piemonte e questa decisione arriva dopo l’audizione di Libera Piemonte e dell’Università degli studi di Torino fortemente voluta dal nostro Gruppo in Commissione Legalità riguardante i risultati del progetto “Beni in Rete” »
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