|  |  | 

Homepage News e comunicati

Pubblicato il rapporto “le equilibriste”

È stato pubblicato in questi giorni il rapporto “Le Equilibriste” di Save the Children Italia che indaga la condizione delle madri nel nostro Paese. Il #Piemonte occupa le posizioni più basse della classifica su tutti gli indicatori: demografia, salute, rappresentanza, servizi, violenza e si colloca alla dodicesima posizione nella classifica generale grazie a scelte precise della destra in Regione.
“Mentre il #Governo partecipa agli Stati Generali della Natalità parlando di sostituzione etnica, 1 famiglia su 4, con figli è a rischio povertà e il numero di neonati e neomamme si riduce drasticamente. Nessun passo avanti è stato fatto concretamente per valorizzare il ruolo delle #donne nella società: la precarietà caratterizza l’occupazione dei giovani, così come la parità salariale è un miraggio per le lavoratrici. Rischiamo di perdere i fondi del #PNRR per gli asili nido, il decreto approvato il 1 maggio dal Governo aumenta la precarietà e la Regione Piemonte eroga fondi alle associazioni pro vita anziché lavorare seriamente sul tema della parità di genere ” il commento di Caterina Romeo che nella Segreteria regionale ha la delega a Pari Opportunità e politiche di genere.
“La scarsità dei #servizi legati alla genitorialità si riflette nel basso numero di nascite che quest’anno ha registrato i minimi storici: non possiamo più accettare che le donne siano costrette a scegliere tra carriera e famiglia. Servono politiche attive per favorire la natalità che favoriscano la conciliazione tra vita e lavoro, ma anche un cambiamento della cultura della genitorialità di cui le istituzioni devono essere le prime promotrici” il commento di Maria Ferlisi, componente della Segreteria regionale con delega a Casa, Infanzia e Adolescenza.
Facendo i migliori auguri a tutte le mamme, oggi vogliamo ribadire con determinazione la posizione del Partito Democratico che ha come parole chiave parità salariale, rappresentanza di genere, pari opportunità, diritti e politiche contro la precarietà. Solo con interventi concreti, e non con slogan ideologici, possiamo mettere fine a una condizione discriminatoria nei confronti delle donne, non più tollerabile in un Paese civile.
.