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Caos euro 5: basta bugie!

È di questi giorni la notizia per cui la giunta regionale, contrariamente a quanto dichiarava sui giornali a febbraio di quest’anno, ha deciso di non prorogare l’entrata in vigore delle limitazioni agli euro 5 diesel. L’assessore Marnati, spiegava che le famiglie non potevano sostenere questa spesa e che avrebbero chiesto al governo di posticipare le limitazioni.
«Al di là della confusione dell’assessore che prima anticipa, poi chiede di rinviare nuovamente, nulla è stato fatto ed il 15 settembre entrerà in vigore lo stop che causerà non pochi problema a decine di migliaia di famiglie, senza offrire soluzioni alternative. Come mai il governo non risponde alla Regione Piemonte su un tema così importante?» il commento del tesoriere regionale Alberto Avetta a cui si aggiunge Federico Ferrara che in segreteria regionale è titolare della delega all’ambiente «Il Partito Democratico crede nella necessità della transizione ecologica e, proprio per questo, non può smettere di denunciare le mancanze di questa giunta. Nessun piano per il decongestionamento del traffico, niente investimenti sul trasporto pubblico e per la riattivazione delle linee ferroviarie sospese. Zero risorse per incentivare il ricambio del parco auto con valide rottamazioni. Come se non bastasse, sono stati aumentati anche i prezzi dei biglietti del trasporto pubblico, senza alcun intervento da parte della Regione. Senza pianificazione e investimenti adeguati la transizione ecologica la pagheranno le famiglie del ceto medio basso in termini di libertà di movimento ed economici». 
Anche il segretario regionale Domenico Rossi ha commentato la vicenda «che la pianura padana sia uno dei luoghi più inquinati d’Europa e che la transizione ecologica vada perseguita non ci sono dubbi. Così come non ci sono dubbi sul fatto che compito della politica è fare in modo che il costo di questo passaggio non ricada tutto sui ceti più deboli e sui lavoratori. Quello che non è accettabile sono le bugie e la propaganda della destra sul blocco degli euro 5» incalza. Infatti, se è vero che il piano dell’aria fu approvato dalla Giunta Chiamparino, lo stop alle auto Euro 5 era previsto per il 2025 (in linea con le altre regioni del nord). Ad anticipare la data di entrata in vigore è la Giunta Cirio con una delibera dell’assessore Marnati (dgr n. 9-2916 del 26 febbraio 2021).

«Perché lo ha fatto? Obbligati dall’UE? Come continua a ripetere la propaganda leghista? NI… la Corte di Giustizia dell’Unione europea non avrebbe, secondo Marnati e Cirio, lasciato spazio a soluzioni alternative. La sentenza, però, parla di “misure necessarie, che non comportano costi sproporzionati, per garantire che i valori-obiettivo e gli obiettivi a lungo termine siano conseguiti”. Tanto che nessun’altra regione del bacino padano ha previsto questo anticipo. Perché il Piemonte sì? Non certo per la sensibilità ecologica di chi governa. Forse, come alcuni giornalisti hanno ricordato in questi giorni, perché il Piemonte è l’unica regione d’Italia in cui i vertici sono stati indagati dalla procura di Torino, insieme con alcuni ex sindaci di Torino, per non aver messo in atto le misure necessarie per contrastare lo smog?» domanda Rossi.
Cosa succederà entro il 15 settembre? Nulla di operativo e le persone dovranno confrontarsi con il blocco ben prima che realisticamente ci sarà stato un aiuto concreto, senza contare la totale assenza di investimenti sul TPL di questi anni. Così come sono mancate anche le risorse per incentivare il ricambio del parco auto con valide rottamazioni. Rossi chiude «Senza pianificazione e investimenti adeguati la transizione ecologica la pagheranno le famiglie del ceto medio basso in termini di libertà di movimento ed economici.
Ecco, la destra in Piemonte lavora così. Assenza di programmazione, Scaricabarile e bugie»