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LEGA E TERRITORI: AUTONOMISTI SOLO A PROPAGANDA&PAROLE

Per il leader della Lega e Viceministro dell’Interno Matteo Salvini l’autonomia “è priorità della Lega e di tutto il Governo” (ancora il 23 aprile scorso da Pinzolo – TN).

FALSO! La Lega è brava a parlare di “autonomia e territori, ma nella realtà dei fatti si dimostra centralista e nazionalista. La Lega ha infatti bocciato (7 maggio)  l’emendamento del PD per garantire la rappresentanza dei territori montani e marginali e di quelli con una bassa densità abitativa.

Questo emendamento (a prima firma dei deputati De Menech ed Enrico Borghi) è stato bocciato in sede di votazione dalla maggioranza Lega – M5S, con 275 no (anche Fratelli d’Italia ha votato contro) e 195 sì.

Il parlamentare ossolano Enrico Borghi ha commentato: “Non mi stupisce l’atteggiamento del M5S sul tema – da sempre si sono dimostrati poco interessati ai temi dell’autonomia, dei territori e del principio di sussidiarietà. Hanno una visione centralista e accentratrice della democrazia che non condivido ma che posso politicamente capire. Il dato politico della votazione sul nostro emendamento è invece la posizione della “fu Lega Nord”.

Hanno gettato la maschera, sono autonomisti a fasi alterne, nelle campagne elettorali parlano e si riempiono la bocca di territori e di autonomia, una volta giunti a Roma si dimostrano per quello che sono: un partito centralista e nazionalista che usa e sfrutta temi delicati e importanti come quelli dell’autonomia come bandiere da sventolare per la convenienza elettorale. Un Paese che non riesce a garantire pari rappresentanza ai propri territori è un paese più fragile che rischia di alimentare crescenti diseguaglianze di opportunità per le popolazioni che abitano queste aree causando maggiori costi sociali, ambientali ed economici. Grillini e leghisti stanno costruendo un’Italia più ingiusta e più squilibrata, tagliando democrazia e libertà alle sue parti più fragili. Noi lotteremo contro questa deriva”.

La Regione Piemonte ha a cuore il tema delle autonomie, e lo ha dimostrato con atti concreti: è stato centrato proprio sull’autonomia delle Regioni l’intervento del presidente Sergio Chiamparino all’assemblea di Anci Piemonte tenutasi lo scorso 18 febbraio a Torino: “Penso che il tema delle autonomie possa essere una risposta, forse la principale, che si può dare all’attuale crisi della democrazia rappresentativa. Il rischio che la democrazia venga svuotata dall’indebolimento dei suoi organi di rappresentanza può essere bilanciato dalle autonomie”.

La Regione ha avviato una negoziazione con il Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri riguardante otto materie: governo del territorio e beni paesaggistici e culturali; protezione civile e infrastrutture; tutela del lavoro, istruzione tecnica e professionale, istruzione e formazione professionale e istruzione universitaria; politiche sanitarie; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; ambiente; fondi sanitari integrativi; rapporti internazionali e con l’Unione Europea. Qui potete leggere un approfondimento sulle richieste del Piemonte per una maggiore autonomia.

Nel nostro programma il “territorio”, declinato nei vari temi – dalle infrastrutture e trasporti alle imprese al Piemonte inteso come “regione verde e sostenibile” è al centro dei nostri interessi, per confermare il ruolo della Regione Piemonte come garante dell’interesse collettivo.