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Con ‘Sure’ si è fatto il primo passo verso l’Europa nuova che vogliamo

Brando Benifei su Immagina.eu del 26 agosto 2020

Dopo la lunga e difficile fase dell’emergenza sanitaria, sempre a rischio di riprendere spinta come vediamo dai dati di questi giorni, oggi sulle nostre economie gravano gli effetti pesantissimi della pandemia. In questo scenario, è fondamentale agire in maniera coordinata in Europa per programmare una ripresa organica, aiutando i settori più in difficoltà.

Per questo, la notizia che la Commissione europea con lo strumento SURE, la “cassa integrazione europea”, arriva a proporre uno stanziamento per il nostro Paese di 27,4 miliardi di euro, rappresenta un segnale incoraggiante per l’Italia, uno degli Stati membri che più aveva bisogno di maggiore solidarietà europea.

SURE, il Supporto Temporaneo per Mitigare il Rischio di Disoccupazione in Emergenza, nasce come uno strumento finanziario di natura temporanea per proteggere l’occupazione in UE, utilizzabile in tempi rapidi e in aggiunta ai programmi già varati a livello nazionale, rinforzando le azioni intraprese dai singoli Paesi. È stato uno dei primi strumenti comunitari a essere messi in campo in risposta alla pandemia. Da subito è stato chiaro che ci trovavamo di fronte a una scelta storica: la sua introduzione è importante non solo in risposta alla crisi da coronavirus, ma ha anche un enorme significato politico per il futuro dell’Europa, dato che per la prima volta è stato varato uno strumento finanziario a tutela dell’occupazione nei 27 Paesi. 

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